sabato 22 gennaio 2011

Relazione dell' Ing. Antonio Palma in appoggio alla Mozione del Consigliere Regionale Dott. Damone;



MARINA DI LESINA (FG) – OPCM 3750/09 RIFLESSIONI SUL DISSESTO IDROGEOLOGICO, DELL’ING. ANTONIO PALMA, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE PRO LESINA MARINA


1 _ Premessa

Le riflessioni si limitano all’ultimo periodo che va da Giugno 2010 a Dicembre 2010 e prendono in considerazione i comportamenti di chi a vario titolo è intervenuto nel tentativo di dare una risposta ai gravi problemi che attanagliano i proprietari di appartamenti.

Si sintetizzano le riflessioni per una più semplice comprensione.

Viene preso in considerazione quanto di seguito riportato.

  • Attività del Prof. Ing. Pasquale Versace della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile Nazionale da Giugno 2010 al 16 Ottobre 2010 (ultimo Tavolo Tecnico a cui ha partecipato).
  • Perizia di Variante relativa ai lavori di mitigazione rischio in prossimità del Canale Acquarotta prodotta dal Direttore dei lavori.
  • Comportamento dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia dal 2008 ad oggi.
  • Comportamento del Tavolo Tecnico presieduto dal Commissario Prefettizio.
  • Attività dell’Associazione pro Lesina Marina, associazione legalmente costituita il 2 settembre 2010 per continuare l’attività dell’omonimo Comitato che opera dal 2007 per dare il proprio contributo alla soluzione del problema del dissesto idrogeologico.
  • Prospettive

2 _ Attività del Prof. Ing. Pasquale Versace della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile Nazionale da Giugno 2010 al 16 Ottobre 2010

L’Ing. Versace arriva in aiuto al Commissario in seguito ad una banale “voragine” (dimensioni di mezzo metro ed imputabile a cause diverse da quelle del dissesto) dell’8.06.10.

La sua attività si è svolta in 5 Tavoli Tecnici.

Versace inizialmente sembra dare un impulso notevole alla soluzione dei problemi portando avanti anche problematiche proprie dell’Associazione (operare dopo avere i dati delle indagini dell’Autorità di Bacino, intervenire su fogna bianca e strade ed intervenire su Canale Acquarotta); dopo un po’ finisce con il restare irretito anche lui dall’Ing. Di Santo dell’A.d.B..

Con ritardo presenta una Relazione della propria attività (la data è del 2 Agosto, ma viene presentata solo nel Tavolo Tecnico del 16 Ottobre); in questa Relazione c’è da una parte l’invito a cambiare strategia e dall’altra l’accettazione di chi propone di mandare avanti Ordinanze contro i proprietari senza che sia disponibile la Relazione finale sulle indagini dell’A.d.B.

E’ un’occasione persa da Marina di Lesina!


3 _ Perizia di Variante relativa ai lavori di mitigazione del rischio in prossimità del Canale Acquarotta prodotta dal Direttore dei lavori.

Questa Perizia viene portata a conoscenza dell’Associazione solo il 9.12.10 anche se era a conoscenza della Prefettura prima del 6.10.10.

Per giustificare la necessità di nuovi stanziamenti per i lavori (si riferisce che i quantitativi di materiale di iniezione sono passati da 3 a 10 metri cubi per perforazione) si parla, senza fornire dati concreti di supporto tecnico, della bontà dei lavori eseguiti esaminando alcuni parametri secondari.

Da notare che lo stesso Versace e l’A.d.B, pur nelle loro contraddizioni ricorrenti, mettevano in evidenza l’estrema importanza dei risultati di questi lavori per fare delle scelte operative.

I toni trionfalistici sulla bontà dei lavori non diminuiscono neppure dopo il 12.10.10, giorno in cui si produce (a detta delle Autorità) una “voragine” del diametro di 5 metri profonda 2 metri in area di cantiere a pochi metri dalle perforazioni eseguite (l’Associazione è sempre stata contraria a questi lavori ritenuti costosi, inutili e potenzialmente dannosi).


4 _ Comportamento dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia dal 2008 ad oggi

L’Autorità di Bacino opera con continuità a Marina di Lesina dal Luglio 2008 ed è l’unica Autorità che ha usufruito di finanziamenti di una certa entità; da questa Autorità, sollecitata da ogni componente del Tavolo Tecnico e dall’Associazione pro Lesina Marina, non è arrivata ad oggi la Relazione finale sulle indagini eseguite, che avrebbe dovuto permettere di conoscere “LA SITUAZIONE DI RISCHIO EFFETTIVO CON LA ZONAZIONE DI MARINA DI LESINA”.


Ciò nonostante l’A.d.B. ha convinto il Prefetto e le componenti del Tavolo Tecnico, con una Relazione molto superficiale del 29.07.09, a dar corso alle Ordinanze che proseguono ancora.

Nel Tavolo Tecnico del 16.10.10 il Prof. Di Santo, criticando le soluzioni radicali di Versace, arriva ad ipotizzare come possibile, e quasi inevitabile, la DELOCALIZZAZIONE PARZIALE O TOTALE DI MARINA DI LESINA.

Le Linee guida dell’A. d. B. per i calcoli di verifica degli edifici, variate più volte, sembrano un puro esercizio accademico che non porta da nessuna parte perché nessun tecnico serio è in grado di svilupparlo e dare dei pareri tecnici sulla stabilità degli edifici.


5 _ Comportamento del Tavolo Tecnico presieduto dal Commissario Prefettizio

Anche se formato da varie Autorità che avrebbero dovuto fornire un fattivo contributo alla soluzione dei problemi in realtà ogni componente, probabilmente perché non ha avuto tempo e modo di approfondire le problematiche tecniche complesse esistenti, ha finito per essere soggiogata dall’A.d.B. ipotizzando che questa Autorità avesse le necessarie competenze e conoscenze; lo stesso Prefetto non ha potuto fare altro, da non tecnico, che fare il Notaio.

Leggendo i Verbali dei Tavoli Tecnici si ha la netta sensazione che non ci sia mai stata una seria e scientifica procedura operativa per affrontare i problemi né adeguate strategie.

L’esempio chiaro c’è nel Tavolo Tecnico del 16.10.10 quando da una parte si cerca di dimostrare la bontà degli interventi eseguiti per la mitigazione del rischio e dall’altra si impone di partire subito con le Ordinanze per 16 Condomini, costituiti da 700 appartamenti, per i quali a breve, salvo verifiche di stabilità impossibili da produrre, si arriverà allo sgombero.

Nel Tavolo Tecnico del 6.12.10, con riferimento al fatto che Versace nella sua Relazione parlava della necessità, per il futuro, di un nuovo modo di operare, ricorrendo alla presenza di soggetti tecnici altamente qualificati per gestire in modo nuovo il problema del dissesto, viene chiesto al Prof. Di Santo di individuare un soggetto tecnico qualificato cui affidare la responsabilità della gestione tecnica dell’emergenza.

Il Prof. Di Santo risponde che l’A.d.B. è in grado di soddisfare questa richiesta ricorrendo ai tecnici già presenti nella sua equipe, che lavorano con contratto a tempo determinato, e che potrebbero essere assunti a tempo indeterminato con i nuovi finanziamenti.


6 _ Attività dell’Associazione pro Lesina Marina

L’Associazione è l’unica ad avere veramente a cuore la soluzione dei problemi in quanto i proprietari sono gli unici ad aver investito denaro ed affetti su Marina di Lesina.

L’Associazione organizza a proprie spese Assemblee e fa informazione corretta, che dovrebbe essere a carico delle Autorità.

Il 3.12.10 ha scritto lettere al Prefetto ed al Sindaco, poi sollecitate il 28.12.10 e tuttora senza risposta, ricordando che compito istituzionale dell’Associazione è quello di occuparsi della soluzione del problema del dissesto idrogeologico.

Al Prefetto ha chiesto di dar seguito alla richiesta dei proprietari di farli partecipare al Tavolo Tecnico con 3 rappresentanti effettivi ed al Sindaco di costituire una Commissione comunale su Marina di Lesina composta essenzialmente di proprietari di Marina di Lesina.

La realtà è che non si fa nulla per risolvere veramente il problema; tutti hanno affermato che il problema si risolve operando sul Canale Acquarotta, spostandolo o impermeabilizzandolo, ma non si fa nulla per cercare di realizzare queste opere.

Merita una particolare attenzione la vicenda legata alla “voragine” del 12.10.10 verificatasi nell’area dei lavori di mitigazione del rischio.

Le Autorità hanno parlato di una voragine del diametro di 5 metri e della profondità di 2 metri ed a causa della stessa hanno preso decisioni gravi per i vari Condomini posti nelle vicinanze ed hanno contribuito alla diffusione del panico tra i proprietari.

In realtà, dopo i difficoltosi sopralluoghi di alcuni membri dell’Associazione, si è verificato che si tratta di una “voragine” del diametro massimo di circa 3 metri e con profondità massima di 1,70 metri.

La cosa grave è che la “voragine” è ad una distanza inferiore a 2 metri da una serie di perforazioni eseguite nel corso dei lavori.

Inoltre sono presenti altre due “voragini” del diametro massimo di un metro con una profondità massima di circa 70 cm; anche queste a pochi metri da altre perforazioni eseguite nel corso dei lavori.

Tutto questo avvalora la tesi, da anni sostenuta dall’Associazione, dell’inutilità e della potenziale pericolosità nel momento in cui con delle perforazioni si va ad operare in una zona dall’equilibrio instabile per una serie di motivi.

Le Autorità non hanno fatto alcuna autocritica né hanno rivisto la Perizia di Variante, che aveva descritto con toni trionfalistici la bontà dei lavori eseguiti. Lo stesso Versace ha legato le sue proposte ai risultati sulla bontà dei lavori di mitigazione del rischio.

Per capire l’importanza data dalle Autorità alla voragine del 12.10.10 nel Tavolo Tecnico del 6.12.10 si fa presente che il Prof. Di Santo propone di modificare le Linee guida dei calcoli di verifica della stabilità degli edifici ritenendo “ … indispensabile richiedere ai proprietari dei fabbricati di provare che le sollecitazioni indotte nelle strutture del fabbricato dall' apertura di una voragine del diametro di 5 metri e della profondità di 2 metri al di sotto del piano fondale siano compatibili con la capacità di resistenza dei materiali componenti la struttura. Ove tali verifiche non dovessero risultare soddisfacenti, dovrebbe prevedersi l’interdizione all’uso dei relativi fabbricati".

Una verifica del genere non potrà essere soddisfatta da nessun fabbricato.


7 _ Prospettive

Non c’è alcuna prospettiva per Marina di Lesina se non cambia questa situazione e se non si modificano completamente le strategie; occorrono dei segnali forti se si vuole evitare la morte della località.

E’ necessario :

  • Far entrare i proprietari nel Tavolo Tecnico a pieno titolo
  • Sostituire nel Tavolo Tecnico l’attuale rappresentante dell’Autorità di Bacino, il Prof. Di Santo
  • Attivarsi per l’ottenimento di finanziamenti adeguati gestiti con la massima trasparenza
  • Evitare di eseguire lavori inutili
  • Mettere subito a disposizione la Relazione finale, non singole parti, sulle indagini eseguite dall’A.d.B.
  • Eseguire in fretta i lavori di impermeabilizzazione o spostamento del Canale Acquarotta, quelli relativi alla fogna bianca ed alle strade adeguatamente impermeabilizzate.


Torremaggiore 7.01.11

Antonio Palma

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