venerdì 10 dicembre 2010

Nota dell'Ing. Antonio Palma alla relazione del Prof. Ing. Versace


STUDIO TECNICO DI INGEGNERIA CIVILE

Dott. Ing. ANTONIO PALMA
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progettazione e direzione lavori civili e industriali,collaudi,
perizie tecniche,valutazioni e consulenze immobiliari.


LESINA MARINA (FG) – DISSESTO IDROGEOLOGICO – RELAZIONE FINALE DEL 2.08.10 DEL PROF. ING. PASQUALE VERSACE DELLA COMMISSIONE GRANDI RISCHI DELLA PROTEZIONE CIVILE E COMMENTO DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE PRO LESINA MARINA DELL’ING. ANTONIO PALMA


1. PREMESSA

Per una più facile lettura della presente si ricorda che la parte scritta in corsivo riporta il pensiero di chi sta facendo l’esame della Relazione dell’Ing. Versace.

La Relazione porta la data del 2 Luglio 2010 (inverosimile) ed in realtà sarebbe del 2 Agosto 2010 (anche la Relazione dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia, tanto importante per i futuri sviluppi connessi al problema del Dissesto idrogeologico, portava la data del 29 luglio 2008 ed in realtà era del 29 Luglio 2009; MIRACOLI DEL COPIA ED INCOLLA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!).

Risulta che questa Relazione non è mai stata presentata alla data in cui è stata scritta, ma è stata portata a conoscenza solo dopo l’evento del 12.10.10 presso il canale Acquarotta in zona lavori di mitigazione del rischio.


2. RELAZIONE

2.1. Descrizione sintetica dello stato dei luoghi

Due pagine riportano integralmente la Relazione dell’Autorità di Bacino del 29.07.09 (l’Associazione pro Lesina Marina dall’Agosto 2009 ha aspramente criticato tale Relazione); la Relazione del 29.07.09, tra le tante inesattezze, accomuna i fenomeni avvenuti nella zona prospiciente il canale Acquarotta con quelli successivi, prossimi alla Chiesa.

2.2. Interventi in atto

Elenca come attività significative quelle di seguito riportate.

a) Studio generale da parte dell’Autorità di Bacino per valutare il livello puntuale di rischio

Afferma che lo studio è praticamente concluso producendo risultati di interesse creando anche una fitta rete di monitoraggio.

In realtà la Relazione sulle indagini svolte non è mai arrivata e non risulta essere a disposizione di chiunque a meno che non ce l’abbia solo l’Ing. Versace; lo stesso dicasi della fitta rete di monitoraggio.

Lo stesso Ingegnere riferisce poi che, nel Tavolo Tecnico dell’1.07.10, l’Ing. Di Santo dell’Autorità di Bacino disse che i risultati dello studio non avrebbero permesso di fare alcuna previsione sul quando, sul dove e sullo stesso verificarsi o meno di sinkholes.

b) Intervento di messa in sicurezza a cura del Comune di Lesina con “Primi interventi di mitigazione del rischio”

Afferma che questa attività è in fase di conclusione anche se i lavori sono fermi poiché, durante la loro esecuzione, c’è stato un notevole aumento dei quantitativi dei materiali utilizzati, e quindi della spesa, che ha richiesto una perizia di variante.

Continua dicendo che l’intervento previsto è certamente in grado di migliorare lo stato dei luoghi anche se è difficile valutare l’entità del miglioramento; dice anche che l’intervento non prevede la realizzazione di una barriera impermeabilizzante per cui, nel tempo, le opere possono diventare meno efficaci.

In realtà non c’è stata alcuna relazione nota (anche se sollecitata continuamente) che abbia dimostrato la bontà degli interventi eseguiti e sono state dette solo parole senza supporto alcuno; il semplice fatto che queste opere siano ritenute meno efficaci nel tempo significa che si tratta praticamente di soldi spesi male e di lavori da non eseguire (come sempre sostenuto dall’Associazione da 3 anni).

2.3. Elementi di valutazione

L’Ing. Versace sostiene che le valutazioni seguenti sono state condivise da tutti nei Tavoli Tecnici ai quali hanno partecipato esperti di grande livello, quali il Prof. Di Santo ed il Prof. Spilotro (progettista per conto del Comune).

Per chiarezza è opportuno dire che il Prof. Di Santo partecipa sempre e si conoscono le sue competenze, spesso messe in discussione dall’Associazione, e che il Prof. Spilotro ha partecipato solo al Tavolo Tecnico dell’1.02.10 intervenendo solo per presentare la causa di Lesina 2 senza pronunciarsi su altro (a meno che non ci siano stati altri Tavoli Tecnici segreti).

La valutazione emersa dai Tavoli Tecnici si può riassumere nel modo di seguito riportata (secondo l’Ing. Versace).

a) Dalla documentazione fornita dall’Autorità di Bacino nessuna cavità è a profondità inferiore a 5 m, il tetto dei gessi è ad almeno 6 m di profondità e le cavità sono quasi tutte inferiori a 2 m di diametro; è pertanto poco probabile che si attivino sinkholes di dimensioni tali da determinare il collasso di strutture abitative.

b) Nessun edificio è stato interessato direttamente dai fenomeni.

c) La concentrazione delle cavità è massima in prossimità del canale Acquarotta e sensibilmente minore allontanandosi da esso.

d) I lavori eseguiti sulle sponde del canale dovrebbero portare ad un miglioramento della situazione anche se questo non è desumibile dai documenti.

Non si comprende l’opportunità di basarsi su un DOVREBBERO e neppure di quali documenti parla (alla data della relazione dell’Ing. Versace non c’era alcun documento né alcuna relazione sui lavori; non si sa se oggi sia disponibile qualcosa).

e) Non è possibile ancora una ZONAZIONE del rischio potenziale (questo in quanto l’Autorità di Bacino non ha ancora presentato una Relazione conclusiva ed una caratterizzazione del territorio).

A questo proposito l’Ing. Versace dice che le affermazioni allarmanti dei progettisti del progetto di messa in sicurezza del territorio di Lesina Marina (fatte poco dopo gli avvenimenti parossistici del 2006 nell’area prospiciente il canale Acquarotta) sono state ridimensionate dagli stessi progettisti nel Tavolo Tecnico del 26.07.10, che hanno chiarito che erano riferite solo all’area prospiciente il canale.

Lo stesso dice che ad oggi il quadro è MENO DRAMMATICO rispetto a quello presentato sia perché l’intensità dei fenomeni appare diminuita sia perché gli interventi eseguiti hanno mitigato il rischio.

f) Non si può escludere, anche se appare poco probabile, che per la repentina apertura di una sinkhole, in corrispondenza di un plinto, si possa innescare un fenomeno di instabilità dell’edificio in tempi tali da non consentire l’attivazione delle necessarie misure di salvaguardia.

Prima si dice una cosa (punto a) precedente) e poi l’esatto contrario!

g) Le sinkholes, anche se in misura minore, si attivano anche lontano dal canale per effetto delle piogge e dell’inadeguatezza della fogna bianca.

Finalmente si dice qualcosa di vero anche se non si passa alla fase operativa iniziando le operazioni per costruirla!

2.4. Misure proposte

Il Tavolo Tecnico ritiene che l’accesso all’area, solo fino al 30 Settembre 2010, possa essere consentito a condizione che vengano realizzate le misure di seguito elencate.

a) Attivazione di un Presidio Territoriale Tecnico Qualificato per tenere sotto osservazione il territorio.

L’attivazione è avvenuta nel mese di Luglio 2010.

b) Disponibilità di un Piano di Emergenza con azioni da sviluppare ai primi segni precursori ed in caso di interessamento di qualche edificio.

c) Vasta informazione della popolazione attraverso l’apposizione di idonea cartellonistica e con altri mezzi ritenuti opportuni dal Commissario. Di tutto questo non è stato fatto nulla; l’azione informativa è stata fatta unicamente dalla bistrattata Associazione pro Lesina Marina dell’Ing. Palma con l’assemblea del 13.08.10, con la manifestazione del 24.08.10 e con altre iniziative puntuali.

d) Analisi più puntuale del livello di sicurezza dei fabbricati limitrofi al Canale Acquarotta individuando quelli per i quali potrebbero non sussistere le condizioni di agibilità; in tali edifici non dovrebbe essere consentita l’abitabilità a meno che perizie specifiche non attestino e certifichino la sicurezza del singolo edificio.

Al riguardo potrà risultare decisiva la certificazione dell’intervento di mitigazione del rischio effettuato sulle sponde del canale.

Dopo tanti soldi spesi per indagini, i cui risultati non sono ancora stati pubblicati, è ancora il privato a doversi sobbarcare oneri e responsabilità per certificare la sicurezza del singolo edificio; cosa ci sta a fare la struttura pubblica appositamente costituita? Si continua a dare molta importanza all’intervento di mitigazione del rischio basandosi sul nulla visto che non ci sono ancora risultati ufficiali né c’è stato tempo per monitorare nel tempo i risultati apparenti!

Su che base si ritiene che i risultati dell’intervento di mitigazione siano decisivi ai fini della determinazione del grado di sicurezza di un singolo edificio?

2.5. Raccomandazioni finali

a) L’accesso a Lesina Marina, con le cautele evidenziate in precedenza, non potrà protrarsi oltre il 30.09.10; dopo questa data l’accesso potrà essere consentito nelle aree dove un soggetto abilitato certifichi l’assenza o comunque un livello trascurabile di rischio per la pubblica incolumità.

b) E’ necessario un raccordo tecnico tra le diverse iniziative (non si capisce di cosa parli) che appaiono non pienamente integrate.

Occorre in particolare identificare un soggetto qualificato sotto il profilo tecnico scientifico che assuma il coordinamento e la responsabilità tecnica di tutte le attività di indagine e di monitoraggio ed esprima, sulla base dei risultati delle indagini e del monitoraggio, pareri vincolanti circa lo stato dei luoghi e la possibilità di assicurare l’agibilità degli edifici e l’accesso alle aree potenzialmente interessate da fenomeni di sinkholes.

Una gestione attraverso Tavoli tecnici anche se altamente qualificati non è più praticabile; il soggetto Coordinatore dovrebbe anche svolgere attività di supervisione degli interventi strutturali.

Quanto qui riportato significa che i Tavoli Tecnici e la gestione degli stessi hanno solo fatto perdere tempo e denaro prezioso per la soluzione del problema del dissesto idrogeologico.

Le indagini finora eseguite sono state solo fumo negli occhi, non hanno portato ad alcun risultato ed hanno creato paura, panico ed allarmismo non supportati da nulla di concreto.

Ora bisogna girare pagina e la presenza dell’Associazione può risultare importante; dall’Associazione, fatta di soci proprietari di appartamenti e quindi veramente interessati a risolvere i problemi, potrebbe anche scaturire il soggetto Coordinatore.

c) E’ opportuno predisporre un Piano complessivo degli interventi strutturali e non strutturali per la messa in sicurezza di Lesina Marina.

Il Piano potrebbe articolarsi come di seguito descritto.

c1) Completamento dei lavori in corso lungo il Canale Acquarotta.

Non si capisce perché si insiste su lavori dei quali non si conosce nulla.

E’ così difficile pensare di intervenire subito sul Canale con opere di impermeabilizzazione?

c2) Redazione di un Master Plan che, sulla base delle attività di cui al punto c4), definisca il quadro complessivo degli interventi possibili e necessari per la messa in sicurezza dell’area.

Il Master Plan deve indicare gli interventi previsti ai punti di seguito riportati.

c2a) Sconnessione idraulica tra il Canale Acquarotta e la zona antropizzata di Lesina Marina

c2b) Difesa di agglomerati o di singoli edifici

c2c) Regimazione delle acque piovane all’interno dell’area abitata, con particolare riferimento alla raccolta, al collettamento e allo smaltimento delle acque che cadono su superfici impermeabilizzate

c2d) Riconsiderazione delle strategie di intervento finora adottate

c3) Realizzazione per stralci funzionali degli interventi previsti dal Master Plan con indicazione delle fonti finanziarie

c4) Completamento studi ed indagini effettuate dall’Autorità di Bacino finalizzati alla zonazione ed al controllo dell’evoluzione del fenomeno

c5) Analisi della vulnerabilità dei singoli edifici, per effetto dell’apertura di una sinkhole che interessi l’area di sedime, utilizzando i criteri proposti dall’Autorità di Bacino o similari

c6) Monitoraggio dell’efficacia degli interventi del punto c1) attraverso la misura delle cadenti piezometriche sia lungo le direttrici interessate dagli interventi che in quelle non interessate

Ancora il riferimento a questi lavori inutili e, forse, dannosi!

c7) Manutenzione del Piano di emergenza

c8) Mantenimento del Presidio Territoriale Tecnico anche dopo il 30 Settembre 2010

Il Piano degli interventi è molto ambizioso, forse troppo e come tale, probabilmente, non sarà affatto realizzato.

Il ricorrere ancora alla citazione dell’Autorità di Bacino, che non ha fatto nulla se non danni per omissione e perdita di tempo, dopo che ha detto che occorre cambiare è una contraddizione dell’Ing. Versace, che vorrebbe fare qualcosa di buono e di valido, ma non può fare in quanto, forse, ad altre figure è demandato il compito di “risolvere” i problemi.

Dopo aver criticato le strategie e tutto quanto fatto finora, invocando anche la figura di un Soggetto Coordinatore, l’Ing. Versace non è riuscito a trarre le logiche conseguenze.


3. CONSIDERAZIONI FINALI

Le osservazioni puntuali alla Relazione sono state fatte in precedenza.

Quello che si può dire è che l’arrivo dell’Ing. Versace nel Tavolo Tecnico aveva fatto pensare ad un cambiamento di tendenza nel Tavolo che portasse ad una vera operatività, premessa alla soluzione del problema del dissesto idrogeologico.

In realtà l’Ing. Versace non è riuscito a far capire agli altri componenti del Tavolo Tecnico, compreso il Commissario, che con il loro comportamento stanno solo celebrando il funerale di Lesina Marina e, contemporaneamente, stanno portando alla disperazione persone che hanno investito non solo i propri soldi, ma anche la propria vita per assicurarsi un futuro tranquillo che la leggerezza delle Istituzioni, passate e presenti, ha reso impossibile.

L’Associazione si impegnerà per ridare a queste persone quello che hanno perso, ma serve l’aiuto di tutti per lottare contro chi mostra di non sapere cosa fare e non fa posto ad altri che potrebbero dare qualcosa in più.


Bresso 4.12.10

Antonio Palma

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